E'
TEMPO DI CRISI, E' TEMPO ANCHE DI DISFUNZIONI
ERETTILI
Annalisa
Lo Monaco

Come
psicologa e sessuologa raccolgo sempre più
frequentemente confidenze di giovani donne che si
imbattono in uomini, giovani, con disturbi
dell’erezione. Vista anche l’ attuale situazione
storica, è sicuramente un segnale di disagio, è una
lettura di equilibri che stanno saltando anzi, quando si
manifesta il sintomo vuol dire che il tappo è saltato!!
Crisi, allora a tutti i livelli. Socio-economica,
politica, culturale, crisi d’informazione, di
comunicazione, crisi nei rapporti inter-personali ecc.
ma io come psicologa e sessuologa, mi occupo di crisi di
coppia, familiari e anche di single in crisi che non
sanno se sono single per scelta propria o altrui, per
dirla alla Littizzetto.
Ci possono essere due atteggiamenti di fronte al
manifestarsi di un problema: piangerci su e fare poco
per risolverlo, oppure realizzare che un sintomo è un
forte SOS che va ascoltato perché indica qualcosa di se
stessi non funziona più. E’ saltata qualche rotella
in un ingranaggio del quale è il momento di imparare il
funzionamento. Così come in una coppia un disagio
sessuale è un forte segnale di qualcosa che non gira più
nel verso giusto, così la disfunzione erettile, in un
uomo, è il sintomo di qualcosa che va ascoltato.
Ritengo che il fenomeno non vada sottovalutato. Mi
racconta una giovane donna di aver incontrato un uomo di
36 anni con questo problema pregresso. La storia è
all’inizio e non c’è, da parte di quest’uomo un
chiaro riconoscimento del disagio. In questi casi non è
concesso alla donna di ‘essere delicata’ e di
sorvolare sull’argomento. Sarà proficuo e vantaggioso
per entrambi se si affronterà insieme l’argomento. Se
l’uomo è disposto a riconoscere e a parlare di quello
che è, tra l’altro, un disturbo maschile facilmente
ovviabile e risolvibile, sarà questo un segnale
importante verso la donna e verso la coppia.
Quando giovani donne mi chiedono che atteggiamento
tenere di fronte a questi disagi, consiglio sempre di
non demonizzare difficoltà risolvibili. Vanno invece
contrastati atteggiamenti colpevolizzanti nei confronti
della donna, tipo: ‘Non mi era mai successo prima di
te’. Questa è una scusa, non è assolutamente vero,
anzi, lo spostare sull’altro è un pessimo
atteggiamento.
Ci sono uomini che dicono: ‘Non sei abbastanza
seducente’, ‘Non prendi mai l’iniziativa’,
‘Con me devi essere più disinibita’. Consiglio di
scappare a gambe levate quando, all’inizio di un
rapporto, un uomo esordisce così per mascherare o
giustificare proprie défaillances.
Ovviamente il discorso nel tener vivo un rapporto dopo
anni di convivenza è altra cosa, oppure quando il
partner è un po’ avanti con gli anni e/o viene da
anni di astinenza… allora ben vengano arti seduttive e
inventare cose nuove ricorrendo all’”Ars amandi”.
Ma non certo quando un rapporto è agli esordi e la
coppia è giovane!
Vi capita un’esperienza del genere ma l’uomo vi
interessa, è disponibile, riconosce il problema e tiene
a voi dimostrandovi attrazione, voglia di contatto,
desiderio? Allora non ci sono difficoltà. Si ricorra il
prima possibile ad uno specialista che indicherà la
strada da seguire.
Intanto andiamo a vedere, come primo soccorso, cosa
possiamo fare. Sarà fondamentale escludere
intanto una patologia tramite esami che, il medico
generico prima e l’andrologo o urologo poi vi
indicheranno. Per quanto concerne l’aspetto
psico-fisico consiglio sempre di intrattenere rapporti
‘inesigenti’. Cioè rapporti che iniziano
dolcemente, durante i quali c’è ampio spazio per i
preliminari, per la ricerca del piacere reciproco per il
quale la penetrazione non è indispensabile. Insomma
tutto ciò che possa far piacere a se stessi e
all’altro ma senza, ripeto, senza cercare una
penetrazione. In questo modo l’ansia maschile, sempre
presente anche laddove la mancanza d’erezione fosse
dovuta a una patologia o all’assunzione di farmaci,
non avrebbe più ragione di manifestarsi. Ovviamente è
fondamentale l’atteggiamento femminile di accoglienza;
rendersi conto che è un periodo transitorio dal quale
si uscirà e nel frattempo andiamo oltre ..allargando
gli orizzonti che l’aspetto sessuale può offrire. Un
altro consiglio prezioso che dò alla coppia è di
praticare lo yoga. Le asana, cioè le posizioni yoga, e
questo ve lo potrà confermare qualsiasi istruttore,
constano di una serie di esercizi che interessano la
zona pelvica che andrà così ad allinearsi,
equilibrarsi e rilassarsi. Tutti strumenti grazie ai
quali e insieme alle direttive dello specialista,
andranno a risolvere questo disagio che, vista anche
l’ attuale situazione storica, è sicuramente un
segnale di un equilibrio e di una serenità che dobbiamo
velocemente, andare noi tutti a riconquistare.
Per
approfondimenti contatta la Psicologa Annalisa Lo Monaco
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