Crisi
e cambiamento del comportamento alimentare degli
italiani.
Articolo redatto dalla dott.ssa Rossana Frisino.

L’Italia,
il Paese della dieta
Mediterranea. Purtroppo anche i nostri prodotti
risentono della crisi
economica: secondo le ultime ricerche le famiglie a
basso-medio reddito (fino a 25 mila euro) non consumano
quasi più l'olio di oliva e le verdure e
consumano poche carni bianche e rosse, cereali e vino.
Nel carrello mettono invece carni precotte, cibi pronti,
margarina, grassi animali e alcoolici. Segue i principi
della dieta mediterranea dal 50 al 68% di chi guadagna
almeno 40 mila euro l'anno comprando pesce, carni
bianche, frutta e legumi, yogurt e cereali. Le
differenze si vedono sulla bilancia: le famiglie
italiane a basso reddito presentano un tasso di
obesità del 36%, quelle ad alto reddito del 20.
Soprattutto
in questi ultimi due anni il reddito
fa da spartiacque in modo decisivo sulle scelte
alimentari e quindi sulla salute: è dimostrato che
acquistare cibi più economici come carboidrati
raffinati, grassi e zuccheri induce al sovrappeso e,
alla lunga, a patologie cardiovascolari, artrosi,
diabete e tumori. I giovani italiani inoltre mangiano
pochissima frutta e verdura e il consumo di pesce e
legumi è diventato raro. Fanno lo stesso gli spagnoli,
i greci e i popoli del bacino mediterraneo nonostante
portino sulle loro spalle il peso di una tradizione
millenaria come la dieta mediterranea.
Secondo la Coldiretti e le associazioni di categoria, una persona su due è
attenta agli sprechi
e si consuma sempre più pasta
(assumendo carboidrati in quantità elevate ed
esponendo ad uno squilibrio la dieta e ad un
ingrassamento eccessivo il corpo). Inoltre,
uno degli effetti sociali che impone più
attenzione riguarda il fatto che il 44% degli italiani
nell’ultimo periodo ha dichiarato di andare più
spesso a mangiare da genitori e parenti per ammortizzare
la spesa alimentare quotidiana. E questo modifica già
nel breve periodo le nostre abitudini alimentari. Il problema del costo dunque è importante ma acquistare un cibo solo perché
costa poco significa percepirne gli effetti negativi
sulla propria salute e quindi, alla fine, spendere molto
di più. Meno latte, formaggi, pesce, carne e frutta, e
più snack di bassa qualità, merendine poco genuine e
cibi precotti, tengono in ordine i conti ma non certo la
salute di adulti e bambini: infatti oggi i bambini
italiani sono tra i più obesi al mondo e presentano
un rischio elevato di esserlo anche da adulti; inoltre,
il peso eccessivo favorisce la probabilità di sviluppo
di malattie gravi come ipertensione, diabete e
dislipidemia.
Qualche trucchetto per
combattere la crisi:
-
Acquistare prodotti
di stagione e locali: costano meno e sono più
buoni…inoltre facciamo in modo che i nostri soldi
restino ai produttori e allevatori italiani;
-
In molti supermercati si trovano cibi
prossimi alla scadenza con offerte che arrivano anche al
70%: si acquista a buon prezzo e si combatte lo spreco
alimentare;
-
Cerchiamo di volerci bene e di capire le motivazioni
che ci spingono a mangiare;
-
Riuniamo la famiglia
intorno alla tavola: parlare e mangiare insieme
favorisce le relazioni affettive e diminuisce rancori e
aggressività riducendo la comparsa di comportamenti
disfunzionali nei confronti del cibo;
-
Vogliamo fare un po’ di esercizio senza spendere una fortuna? Iniziamo con delle
passeggiate, magari al parco, portando fuori il cane
oppure cominciando ad utilizzare la bicicletta per i
piccoli spostamenti;
-
Evitate il “fai da te” ma consultate professionisti
che vi aiutino e vi consiglino al meglio per la cura
della vostra salute fisica e mentale.
Bibliografia.
Bonaccio
M., Bonanni A.E., Di Castelnuovo A., et al. (2012).
Low income is
associated with poor adherence to a Mediterranean diet
and a higher prevalence of obesity: cross-sectional
results from the Moli-sani study. BMJ Open.
Bonaccio
M., De Gaetano G. (2012). La dieta mediterranea ai
tempi della crisi. Il Pensiero Scientifico Editore.
Cuzzolaro
M., Eligi A., Piccolo F. (2009). L’obesità
in età evolutiva: Aspetti psicosociali. In: Bosello
O. (2009). Obesità. Un trattato multidimensionale (2
ed.). Kurtis, Milano.
Cuzzolaro M., Piccolo F., Speranza A.M. (2009). Anoressia,
bulimia, obesità. Disturbi dell’alimentazione e del
peso corporeo da 0 a 14 anni. Carocci Faber, Roma.
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